Araldica bondiana

Categories:Attribuzioni, Curiosità
Tags:
admin
Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà (On Her Majesty’s Secret Service) è il film più “araldico” della saga bondiana, infatti oltre a presentare lo stemma di James Bond e di Blofeld, tira in ballo il College of Arms di Londra, mette in mostra un testo araldico e fa parlare le Bond girls di araldica.
Tra i film di 007 questo del 1969 diretto da Peter R. Hunt e sesto film della serie, è quello che costituisce un importante capitolo delle attribuzioni araldiche, nello specifico nel mondo del cinema. Tratto dal romanzo Al servizio segreto di sua maestà di Ian Fleming, è interpretato da George Lazenby, Diana Rigg, Telly Savalas e Gabriele Ferzetti.
Particolarità del film è che la parte più importante è stata girata al Piz Gloria Revolving Restaurant a 2.790 metri nell’Oberland Bernese in Svizzera e che l’araldica è protagonista di tutto il film, compresa la locandina in cui si vedono le protagoniste reggere uno strano stemma.
Per iniziare ci sono delle scene girate all’interno del College of Arms a Londra e poi vengono attribuiti uno stemma a 007 ed uno a Ernst Stavro Blofeld, nemico di Bond e capo della Spectre.
L’idea dello stemma di James Bond nasce dall’amicizia tra Ian Fleming (anch’egli appassionato di araldica) e Robin de la Lanne-Mirrlees, nobile inglese, nonchè scrittore e araldo del College of Arms, che effettuò studi sulla famiglia Bond.
Nel racconto si scopre che il motto di Sir Thomas Bond è “Il mondo non è abbastanza” e che potrebbe essere un antenato di 007, per cui gli assegnano anche lo stemma di questa famiglia, i baronetti di Peckham, ovvero d’argento, allo scaglione di nero, caricato da tre bisanti d’oro; al cantone destro caricato da una mano di rosso (distnizione dei baronetti).
Tutto ha inizio perchè Blofeld ha rivolto una richiesta al College of Arms di riconoscere la sua genealogia ed il titolo di Comte Balthazar de Bleuville; con il pretesto che la particolarità della mancanza dei lobi deve essere confermata con una ricerca più approfondita, James Bond, nelle vesti di un araldo del College of Arms, Sir Hilary Bray, si reca in visita al Piz Gloria di proprietà di Blofeld; il Piz Gloria è in realtà una clinica dove Blofeld si spaccia per dottore e come pazienti ci sono ragazze affette da allergia: l’obiettivo del capo della SPECTRE è quello di usarle per propagare un morbo micidiale e ricattare con esso le superpotenze.
Da sottolineare il carattere di Blofeld che viene definito maleducato e che si manifesta in tutto il suo modo snob di desiderare il titolo di conte a tutti i costi: comportamento tipico dei delinquenti, che accomuna molte persone che anche oggi desiderano diventare nobili a tutti i costi pur non avendo un lignaggio blasonato, tant’è vero che c’è un fiorente commercio di titoli “nobiliari”.

Stemma di Blofeld

Lo stemma di Blofeld, che si vede all’entrata del Piz Gloria, è molto bello ed è così composto:
Scudo: gotico
Arma: d’azzurro, alla doppia croce di Lorena d’argento, attraversata dalla testa di un cinghiale d’ooro, con unghia d’argento; al capo d’argento, caricato da quattro losanghe di rosso
Motto: Arae Et Foci  (per aria e in volo)
Corona: da conte
Elmo: da conte
Cercine e lambrecchini: d’azzurro e d’oro
Cimiero: un cinghiale fermo su una montagna innevata
Supporti: due aquile con testa rivoltata, d’azzurro, con testa e membrate d’oro
Il cinghiale rappresenta il carattere feroce di Blofeld, che così scopre un pò le carte della sua vera natura, la montagna il Piz Gloria, la doppia croce di Lorena allude alle origini occidentali di Blofeld.

 

007 coa
Stemma di James Bond
Boutell’s Heraldry è il libro che 007 porta con sè al Piz Gloria e che fa consultare anche alle ragazze ospiti della clinica
Durante la cena al Piz Gloria 007 viene interrogato dalle ragazze a proposito dell’araldica, che suscita grande curiosità e dinteresse fra loro, anche se in modo scherzoso.
Ex libris di Ian Fleming
Neanche a farlo apposta anche Ian Fleming aveva uno stemma , crest ed un ex libris, che presenta la testa di una capra con il motto “Let the Deed Shaw”.