Interessante è l’araldica legata a queste arti.
Nelle arti Maggiori rientrano l’Arte del Cambio, che aveva uno scudo di rosso, seminato di bisanti d’oro; dei Giudici e dei Notai, che aveva una stella sfaccettata di 8 punte d’oro; della Lana, che aveva un agnello pasquale con la testa rivoltata; dei Mercatanti (o Calimala), che aveva un’aquila d’oro con un torsello (la balla di stoffe arrotolate) tra gli artigli e che è stato preso come emblema anche dalla Confcommercio; della Seta, con le porte di Santa Maria e Rossa nello scudo; dei Medici e degli Speziali, che aveva nello scudo la Madonna della Rosa, ovvero la Madonna in trono con in collo il bambino, con nella mano destra una rosa; dei Vaiai e dei Pellicciai con lo scudo vajato di nero e d’argento, con un’agnello pasquale rivoltato nel quarto franco destro.
In quelle Minori i Beccai, che avevano un montone saliente nello stemma; i Calzolai, che avevano uno scudo d’argento a tre fasce di nero; i Fabbri, che avevano nello stemma una tenaglia; i Maestri di Pietra, che avevano una scure come emblema; i Linaioli e Rigattieri, che avevavo uno scudo partito di rosso e d’argento; i Vinattieri, che avevano un calice nello stemma; gli Albergatori, che avevano una stella sfaccettata di 8 punte di rosso; gli Oliandoli ed i Pizzicagnoli, che avevano nello scudo un leone che regge un ramo di ulivo; i Cuoiai ed i Galigai, che avevano uno scudo partito d’argento e di nero; i Corazzai e gli Spadai, che avevano una corazza ed una spada nello scudo; i Correggiai, che avevano tre pali ondati nello scudo; i Legnaioli, che avevano un albero con un cassone di legno sopra; i Chiavaioli, che avevano due chiavi d’argento poste in palo, addossate e legate da un nastro; i Fornai con una stella sfaccettata d’argento ad otto punte.